



Formato: EPUB-MOBI
I DELITTI DEL MOSAICO
In una notte del 1300, ai piedi di un gigantesco mosaico incompiuto, un uomo viene ucciso in modo orribile. Tocca a Dante Alighieri, da poche ore priore di Firenze, il compito di trovare l'assassino, spingendosi nel mondo oscuro e pericoloso che si nasconde sotto quello solare della capitale dell'arte e della cultura. Un compito difficilissimo, ostacolato da falsi indizi e domande cui sembra impossibile dare una risposta. Chi è Antilia, l'affascinante danzatrice che nasconde dietro il volto truccato le tracce della sua antica nobiltà? Cosa cercano gli uomini dell'imperatore? E cosa ha attirato a Firenze i saggi del cosiddetto Terzo Cielo? Finora il poeta non si è mai occupato di delitti. Ma ha già preso a tracciare sulle pergamene i versi della Divina Commedia, il più grande trattato di criminologia di tutti i tempi. E alla sua intelligenza acuta unisce un carattere poco incline alla pazienza. Guai a chi si metterà tra lui e la verità, fosse pure un inviato di Bonifacio, il Papa sulla strada del potere assoluto...
I DELITTI DELLA MEDUSA
L’anno era iniziato tra presagi terribili.
A Montebuoni, nella notte del 24 marzo, un fulmine aveva decapitato la torre delle campane, scaraventando sulle pietre in basso il bronzo maggiore. Lo schianto della gran tazza era rintronato fino a Firenze, dove più d’uno s’era gettato fuori dal letto pensando a un terremoto e raccomandandosi l’anima a Dio e al diavolo.
In val di Chiana da mesi nascevano solo galline nere, e questa poteva anche essere solo una stravaganza della natura, come già se n’erano viste. Una volta era memoria che fossero cadute pietre dal cielo, e pesci, e ghiaccio al colmo d’estate.
Ma poi ai primi di aprile nei boschi di San Casciano un contadinaccio, stravolto di sudore gelido e starnazzando per il terrore, s’era precipitato a tirare a martello le campane della chiesa gridando di aver incrociato sul ponte i Quattro dell’Apocalisse scagliati al galoppo sulla strada di Roma. E blaterava di come la Secca l’avesse sfiorato con la sua falce, e che la Guerra gli aveva strappato le brache con un fendente di spada, e come per un miracolo fosse sfuggito all’artiglio della Fame, e di esser vivo solo per lo scudo dell’arcangelo Michele che si era miracolosamente frapposto tra quei diavoli scatenati e la sua pelle di umile cristiano.
I DELITTI DELLA LUCE
Firenze, estate del 1300. Una guardia raggiunge il priore Dante Alighieri, porta un messaggio con sé: nelle paludi dell’Arno si è arenata una galera. A bordo, vigilati da un essere dalle forme diaboliche, un equipaggio di morti e i resti distrutti di un macchinario iincomprensibile.
Da dov’è giunta quella nave?, con il suo carico di orrore? E perché, a poche ore di distanza, in una torre dalle vecchie mura viene ferocemente assassinato l’architetto di Federico II, il sovrano svevo che aveva progettato un enigmatico castello in mezzo al nulla? Chi è realmente il monaco Brindano, giunto in città con il suo seguito di fanatici per organizzare un’improbabile crociata? E quale forza misteriosa tiene in vita la Vergine di Antiochia, una reliquia che sembra sfidare ogni legge di natura?
Uno spettro è riemerso dal passato: cinquant’anni prima l’imperatore Federico, perennemente avido di conoscenza, è morto sulla soglia di un’ultima, straordinaria rivelazione. Ora qualcuno si è incamminato su quell’antica via di saggezza. Il cerchio sta dunque per chiudersi, regolato dalla fredda esattezza degli astri. Chi cerca di impedirlo con la stessa ferocia di allora?
Dante Alighieri ha soltanto poche ore, prima che scada il suo mandato di priore, per fermare il fiume di sangue che dilaga nella sua città, così risale angosciato la trama degli indizi, fino alle pagine di un’opera astrologica che non dovrebbe esistere.
LA CROCIATA DELLE TENEBRE
In una Roma disfatta, feroce, miserabile, Giulio Leoni costruisce un intrigo elaborato e sinistro. Da un passato che fu lucente di gloria arrivano echi spaventosi, credenze che si pensavano sepolte, superstizioni demoniache. Dante si muove, come sempre risentito e severo, per preservare la propria integrità morale e una sensibilità dolorosamente acuta dal mondo corrotto e violento che lo circonda. Un eroe che sempre di più, pur nel rispetto della verità storica e dell'immagine che ce ne è stata tramandata, sì rivela ricco di simpatia umana e vicino alle nostre lacerazioni contemporanee...
È il 21 di ottobre del 1301. Dante Alighieri parte alla volta di Roma, per dar voce alla sua città presso la Santa Sede. L'ambasciatore Dante non si cura del proprio aspetto, non ama i segni esteriori del potere, diffida persino dei suoi compagni di delegazione, Maso Minerbetti e Corazza da Signa. Solo, schivo, accompagnato soltanto dai suoi crucci e dalle pagine dell'amato Virgilio, il poeta giunge a Roma sotto un cielo gravido di pioggia, sulle onde di un Tevere in piena. Lo accoglie una città di monumenti in rovina e di splendide dimore, terreni incolti e strade formicolanti di umanità. Una città divisa in quartieri fortificati ove, dalle loro torri erette sui ruderi delle costruzioni imperiali, dominano le famiglie patrizie. Un crogiolo ribollente di tensioni, lotte intestine, complotti. E su tutto l'ombra minacciosa di Castel Sant'Angelo, la fortezza imprendibile di papa Bonifacio VIII. Ma un presagio funesto grava sin dall'inizio sulla sua missione: i cadaveri di alcune giovani, scoperti a brevissima distanza di tempo, orribilmente sfregiati e con i segni inconfondibili di mutilazioni rituali. Dante non ha alcun titolo per indagare nella città straniera: è solo la sua ansia di giustizia che lo spinge a promettere alla madre di una delle vittime di scoprire l'assassino della figlia, di vendicarne la carne oltraggiata.
PER POTER SCARICARE NON VANNO UTILIZZATI I PROXY
(SE POSSIBILE CAMBIATE IP OGNI TANTO. GRAZIE)
SE QUEST'ULTIMO LINK E' OFFLINE, CONTROLLATE NEL POST PIU' RECENTE