Si raccontano tante storie sull’aldilà: c’è chi lo immagina come un posto colmo di soffici nuvole bianche coperto da un’immensa luce abbagliante, c’è chi crede che dall’altra parte ritroveremo tutti i nostri cari persi e c’è chi, addirittura, crede che non ci sia più nulla. In fondo, nessuno di noi è mai tornato indietro per raccontarlo, no? Io so cosa sia la morte, la conosco molto bene… Io sono morto. Sì, lo so. Non è che questo fa di me uno che può parlarne con cognizione di causa. Il fatto è che conosco la morte, perché sono quello che viene a prendere le vostre anime per farle passare oltre, per portarvi dove nessuno potrà più vedervi. Sono l’essere più odiato e temuto sulla faccia della terra, sono lo scheletro con la falce; sono il traghettatore. Potete chiamarmi come più vi aggrada, ma sono sempre quello che porta con sé i vostri pianti e disperazioni. Tutto questo si rispecchia nel mio essere tramite le mie ali. Badate bene, però, di non confondermi. Non sono come le immaginate: tutte belle e bianche, soffici e meravigliose. Le mie sono enormi, pesanti e soprattutto “nere”.....
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