Riprendendo in forma nuova e sorprendente alcuni temi del suo primo romanzo, "Sirene", Laura Pugno ci guida con passo sicuro e con una scrittura essenziale nell'esplorazione di un immaginario potente, affascinante, e forse profetico. Ci interroga, questo romanzo che può essere descritto come una storia di revenant, o il racconto d'un groviglio di vite umane osservato con una compassione senza lacrime. Ci interroga su che cosa è - attorno a noi, in noi - ciò che chiamiamo "natura"; sui confini tra l'umano e l'animale; sul senso di legami familiari frutto di scelte, o del caso, e non della carne.
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