Corrado Alvaro - L'uomo nel labirinto (2003)

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La primavera arrivò improvvisamente; era l'anno dopo la guerra, e pareva che non dovesse più tornare. Le donne, pochi giorni prima del tempo bello, erano uscite coi loro vestiti nuovi, avevano empite le strade, in modo che gli uomini timidi, appena fuori di casa, scantonarono al primo vicolo; gl'innamorati dell'anno prima si guardarono fuori dell'ombra, si trovarono i difetti e si nascosero. Per gli uomini arrivò all'improvviso, per gli uomini che lavorano, che hanno una donna, che hanno dei pensieri. I vestiti dell'anno prima sembravano goffi ed era meglio uscire di sera. Le donne che non avevano più se non un barlume di amore ma che erano state tutto l'inverno in pensieri, ora diventavano inconsolabili. Il cielo era chiaro, di seta. Per certe strade dove la gente si pigiava accaldata, tra improvvisi odori e nausee, tra una luce che dava fastidio di essere vivi, era peggio che camminare sotto il temporale; i panni cadevano in pieghe sgarbate indosso a certuni, fermi a guardare certe persone che passavan sicure e noncuranti distratte a discorrere.