Maestra nell’indagare la costante ambivalenza dell’indole umana, scissa tra bisogno di fuga e di sicurezza, di ribellione e di acquiescenza, di solitudine e di condivisione, Tove Jansson sa ritrarre con ironica leggerezza le idiosincrasie del vivere quotidiano, gli errori che ripetiamo, i rituali che mettiamo in atto per difenderci da noi stessi, dalla necessità di scegliere, dalla vita che preme. In mezzo a una natura che domina sovrana, sottolinea provocatoriamente la nostra affinità con quegli animali che il destino ci offre per compagni: una scimmia, un cane, uno scoiattolo, un lupo chiuso nella sua gabbia hanno le nostre stesse angosce e desideri, la nostra distruttiva crudeltà, ma con l’innocente vantaggio di poter manifestare quel che noi, dietro la protettiva barriera del buon vivere civile, ci limitiamo a non confessare e a reprimere, perché "così non si fa”.
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