Da quando il giovane faraone Cheope ha annunciato che non ha intenzione di costruire la sua piramide, i saggi e i sacerdoti dell'intero Egitto sono in preda alla più cupa disperazione; seguendo i loro papiri, infatti, quella decisione ha un'unica, inquietante conseguenza: il Paese si troverà a disporre di una vasta quantità di risorse inutilizzate e quindi il popolo potrà godere di un eccessivo benessere e avrà modo di coltivare liberamente idee di ribellione al potere costituito. La piramide è metafora di tutti i totalitarismi, di tutte le utopie omicide; uno specchio in cui ogni nazione può leggere la propria decadenza; una sorta di creatura mitica che si è riprodotta di secolo in secolo sotto forme visibili od occulte, un mostro ancora in grado di partorire all’età di quattromila anni. Ecco qual è il vero «enigma» - disvelato - delle piramidi.
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