Nella Cina dei primi anni Novanta, il giovane Luo Xiaotong decide di rifugiarsi in un tempio abbandonato e diventare il discepolo del Grande monaco Lan. In un monologo irrefrenabile, viscerale, violentemente comico, Luo Xiaotong racconta al maestro il passaggio dal pauperismo maoista all'ingordigia dell'economia di mercato, dipingendo un affresco straordinario della modernizzazione cinese.
Per espiare i suoi peccati e pervenire, attraverso l'adesione al buddhismo, alla suprema saggezza, il giovane Luo Xiaotong racconta, costantemente distratto dall'arrivo di una fantasmagoria di persone e dalla rutilante Sagra della carne che si sta organizzando all'esterno del tempio, la propria vita al Grande monaco Lan.
È in primo luogo la storia della rovina della sua famiglia, con il padre che, dopo essere scappato con un'altra donna, torna a casa pentito ma finisce per uccidere la moglie quando scopre che è diventata l'amante di Lao Lan, il capo villaggio. Ma è al contempo, e soprattutto, la testimonianza del degrado morale che ha comportato il passaggio, in Cina, dall'economia socialista a quella di mercato.
Gli utenti del Visitatori non sono autorizzati a commentare questa pubblicazione.