


Il diario di Bridget Jones (1998)
Mangia troppo, beve troppo, fuma troppo, ha una madre troppo invadente e incontra solo amanti egoisti o sgangherati. Bridget Jones è una donna appassionata in guerra contro cellulite, lavori frustranti e principi azzurri inaffdabili: il prototipo della single pronta a difendere il proprio diritto di essere "quasi” perfetta. Un romanzo che, uscito nel 1996, è diventato subito un fenomeno di culto e, oggi, a quasi vent’anni dalla sua pubblicazione, si è guadagnato un posto tra i classici della letteratura femminile.
Che pasticcio, Bridget Jones! (1999)
La vita della single trentenne Bridget Jones è completamente cambiata: fidanzata con Mark Darcy, l'uomo dei suoi sogni, ha finalmente vinto la battaglia contro la bilancia. Innamorata e dimagrita, Bridget scopre ben presto che la convivenza logora persino le relazioni più romantiche. Non le resta che ricorrere ai manuali di self-help, alla scorta di sigarette e allo Chardonnay in frigo, soprattutto quando all'orizzonte compare Rebecca, filiforme, alta, elegantissima e decisamente troppo interessata a Mark. Un brillante spaccato del mondo femminile scritto con lo stile spumeggiante che contraddistingue Helen Fielding, "Che pasticcio, Bridget Jones!" è il graditissimo ritorno di una delle eroine moderne più amate degli ultimi anni.
Bridget Jones, Un amore di ragazzo (2013)
Bridget Jones è diventata grande. È ancora ossessionata dai chili, si divide tra gli amici di sempre, ma ora deve occuparsi di due bambini, Mabel e Billy, i suoi figli. E su twitter ha conosciuto Roxter. Un ragazzo parecchio più giovane di lei. Con in testa questi e altri problemi, Bridget inciampa tra un ostacolo e l’altro della sua nuova vita da mamma single. E intanto twitta, manda messaggi e butta giù elenchi di cose da fare per aggiungere un po’ di pepe e sensualità alla sua vita amorosa, a dispetto di quella che alcuni, con espressione odiosa e sorpassata, si ostinano a chiamare mezza età. Il ritorno dell’eroina più vera della letteratura rosa in un romanzo tenero, saggio, toccante. E maledettamente divertente.
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