Nome: Lupetto. Epiteto: Saltatempo. Hobby ricorrente: ciclicamente tornare a scarpagnare giù per la cavedagna. Sono i dati esteriori del protagonista di Saltatempo, l'ultimo romanzo di Stefano Benni, classe 1947, già autore di una tranche notevole di bestsellers nazionali da Bar Sport fino al recente Spiriti, passando per Terra!, Baol, La compagnia dei celestini e Elianto. Il giornalista e scrittore bolognese sembra aver deciso di tentare un approccio più ambizioso del solito a livello narrativo, giocando la carta del romanzo di formazione: non a caso la storia verte su un personaggio ritratto dall'infanzia fino al preludio alla maturità, dagli anni Cinquanta fino ai giorni successivi alla drammatica strage di Piazza Fontana attraversando il boom economico dei Sessanta e la chiave di volta politico-culturale del Sessantotto. Tutto prende avvio con Lupetto bambino che scarpagna secondo consuetudine giù per la cavedagna per recarsi alla scuola elementare del paese, un orripilante cubo giallo-vomito conosciuto come Bisacconi in onore ad un 'caduto generico'.
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