“Mi ha lasciato. L’ha fatto. Non ci ha messo più di tre secondi. Be’, forse un po’ di più. Era la seconda volta. Era la volta definitiva. Piangeva. -Non piangere- le dissi. -Ti voglio bene- rispose. -Lo so…- Non lo sapevo. Non sapevo cosa dire. Non sapevo come comportarmi. Mi aveva sparato a bruciapelo. E io ero ancora vivo. Faceva male.” Inizia così un racconto, ambientato negli anni novanta, che attraverso la leggerezza e il disincanto dell’ironia, la forza dell’amicizia, lo sguardo profondo della poesia, la verità nascosta nei sogni porterà il protagonista a scoprire che certe volte l’amore finisce e che un veliero di metallo, per quanto bello e rifinito nei minimi particolari, non può veleggiare da nessuna parte.