Ci sono degli scrittori ingiustamente dimenticati. E’ il caso di Ivo Andrić, nato nelle vicinanze di Travnik in Bosnia nel 1892 e vincitore del premio Nobel nel 1961. A quarant’anni di distanza la Mondadori ristampa, in una nuova traduzione, "La cronaca di Travnik”, un capolavoro della letteratura europea. Frutto di lunghe meditazioni e approfondite ricerche, iniziato da Andric negli anni Venti e terminato nel 1942, "La cronaca di Travnik" venne pubblicato per la prima volta nel 1945 e tradotto in Italia solo nel 1961. Ambientato tra il 1806 e il 1814 a Travnik, allora capitale della Bosnia ottomana, luogo di incontro di mille etnie e mille religioni, questo libro di straordinaria lungimiranza e intelligenza storica, politica e letteraria dà vita al confronto tra l'Occidente moderno che si va delineando e un mondo segnato dall'oppressione turca, dall'attaccamento alle tradizioni, dalla durezza dei luoghi e delle condizioni di vita. Opera di tolstoiana grandezza, riesce a restituire la storia a un popolo che ne è stato privato e dà a noi oggi gli strumenti per capirla. Come è stato scritto nelle motivazioni per il Nobel, Andric "apre la storia del mondo a una pagina sconosciuta e, dal profondo dell'anima slava balcanica, sollecita la nostra sensibilità".
Gli utenti del Visitatori non sono autorizzati a commentare questa pubblicazione.