"Nell'Agro, tutte le mattine a un'ora precisa, bisognava comporsi in riga e presentare impeccabilmente le armi a un vecchietto dalla barba bianca il quale, sbucato indenne dalla vampa immane che il sole accendeva al limite dell'Agro, avanzava al trotto sulla pelle di leone, mandando un metallico scrocchio d'ossa ritmicamente scrollate; scortato da un magnifico ufficiale d'ordinanza, era Emilio De Bono, quadrumviro del fascismo e maresciallo d'Italia.". Geno Pampaloni sosteneva che la qualità di una recensione si evince dalla scelta delle citazioni. Compito davvero difficile nel caso di Primavera di bellezza, autentica enciclopedia di termini, definizioni, aggettivazioni fulminanti e amaramente icastiche. Ciò che immediatamente colpisce e attrae nel testo è la capacità di Fenoglio di costruire un continuo narrativo basato su toni sarcastici e su frasi ironicamente altisonanti, che in un attimo "smontano" vent'anni di ridicola fraseologia fascista.
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